Mali invisibili. Psichiatria della vergogna e dell'isolamento

«Fin da piccolo ricordo di essere sempre stato abbastanza male. Solitudine, tristezza, stanchezza fisica. L’inizio di una cosa che poi ho imparato a chiamare ansia. Il mio medico e i miei genitori però pensavano fosse pigrizia. Con l’adolescenza si è accentuata e si è trasformata in rabbia, depressione, pensieri autolesionisti. Assenteismo a scuola, bocciature. Sono andato da uno psichiatra, mi ha diagnosticato ‘disturbo della sfera dell’ansia’, ma non andavamo d’accordo. Mi ‘curavo’ l’ansia da solo, sbevacchiando, chiudendomi».

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German Avakian e la guerra in Nagorno Karabakh

 

German Avakian fuma in continuazione e gesticola. Sobbalza, esclama, corre. Come i personaggi dei romanzi russi. Si agita, è un artista, è idealista, pieno di speranze. Non fa teorie, ma racconta un sacco di aneddoti. È nato nella Germania dell’Est, da famiglia armena, parlando russo, tedesco e armeno. È emigrato negli Stati Uniti, non ha imparato l’inglese, è tornato alla sua terra d’origine. Tutto questo mi ricorda il mio scrittore russo preferito: Sergej Dovlatov.

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Pubblicato su Ticino7, dicembre 2020