«Abbiamo tutti bisogno di Nonsense. Perché fa ridere, perché spiazza, perché meraviglia»: la pensa così Daniela Almansi, traduttrice indipendente ticinese che lavora con diverse case editrici italiane. «Non bisogna avere paura di offrire ai bambini qualcosa che li lasci perplessi, qualcosa che sia esteticamente un po’ sofisticato ma di grande qualità». Leggere prima di tutto deve essere un piacere, deve essere bello e divertente, non solo edificante in senso pedagogico o morale.

«I bambini sono creature che stanno imparando un sacco di regole», spiega ancora la traduttrice, che prima di fare questo mestiere ha studiato in Inghilterra letteratura comparata e letteratura per l’infanzia, con un’attenzione particolare al Nonsense. «I bambini stanno imparando a muoversi, a parlare, a scrivere, cercano di farsi un’idea di come è fatto il mondo e di come è bene che si comportino... Ci sono libri che aiutano questo processo, e poi ci sono autori come Carroll, Dr. Seuss, Daniil Charms, Edward Lear e molti altri, che scrivono libri-vacanza, libri-liberazione, libri-gioco che ci ricordano che con poesia e con risate si può affrontare meglio la vita. Offrono il piacere dell’assurdo, perché a volte il fatto di non capire è buffo e i bambini sono ancora bravissimi a non preoccuparsi se non tutto è perfettamente chiaro e logico. E poi anche alla rovescia si impara il mondo, anzi, dirò di più: chi non conosce le regole non può apprezzare il loro stravolgimento».

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Pubblicato su Azione, primavera 2021

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