Canto d'amore per Odessa

Odessa è una città schifosa. Avevo vent’anni, ho letto quel racconto di Isaak Babel’ che comincia così, Odessa è una città schifosa, era un racconto di due pagine e ho deciso che io a Odessa ci volevo vivere. Finita l’università ho trovato il mio primo lavoro proprio lì, sul Mar Nero. Una città ‘schifosa’, una città dove il sole, come dice Isaak Babel’, se ne sta lì dietro di te come una sentinella col fucile, una città che fino alla seconda guerra mondiale contava un terzo di ebrei fra i suoi abitanti, una città dove ‘è facile vivere, dove si vive alla luce del sole’, scrive Babel’ che vi è nato, dove il quartiere ebraico è anche quello più malfamato, povero, con le prostitute e i mascalzoni, chiamata anche la Marsiglia russa, la Palmira del Sud, che in primavera si ricopre dei fiori bianchi delle acacie, Odessa dove quando ci sono stata io il primo d’aprile è festa perché si celebra la Jumorina, cioè il giorno dell’umorismo. Alla Jumorina mi hanno detto: Voi avete dieci giorni per il Carnevale, noi dobbiamo fare tutto in 24 ore: soprattutto bere...

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Pubblicato su Ticino7, marzo 2022

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