Abbiamo passato qualche anno convinti che ormai le guerre per noi erano cose del passato oppure che appartenevamo ormai soltanti ai paesi lontani. Abbiamo creduto che l’umanità si stava ricredendo: meglio fare affari economici invece che invadere il vicino, conquistare terre, distruggere città.
E invece.
Eccoci qua.
I nostri paesi hanno accolto profughi di guerra europei, l’occidentale nazione di Israele ha bombardato per mesi una parte di sé (o che vorrebbe per sé) e ci siamo ricordati che in realtà i conflitti armati non erano scomparsi, ma che qua e là, un po’ su tutto il pianeta, si continua a uccidere perché qualcosa – si pensa – vale più della vita umana.
Chissà quanto in fretta potremmo ricadere in una guerra mondiale... Come dice lo storico Yuval Harari, nel 1933 la maggior parte dei tedeschi non era psicopatica: perché allora votò per Hitler? Perché la follia entra piano piano nelle nostre vite.
Pubblicato su Rivista 3valli, aprile 2025