The Nahmad Collection al Kunsthaus di Zurigo. Mirò, Monet, Matisse e molti altri

Nahmad: una famiglia ricca e intraprendente, di origini ebraiche siriane che negli ultimi cinquant’anni ha vantato il più grande potere d’acquisto speso in opere d’arte. The Nahmad Collection: le opere che tre degli otto fratelli cresciuti tra il Libano e Milano hanno collezionato a partire dagli anni Sessanta, quando a casa loro ricevevano Lucio Fontana, Arnaldo Pomodoro, Giorgio de Chirico.
La collezione esposta al Kunsthaus di Zurigo fino al 15 gennaio, mette in mostra un'eccezionale concentrazione di opere della prima metà del Novecento dall'Impressionismo al Surrealismo, da Renoir a Modigliani, passando da Matisse, Monet, Mirò, con Picasso come filo conduttore.

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Alessia Bervini, pittrice e scultrice, espone alla Galleria Job la sua arte del quotidiano


Non è di nessuna utilità pratica e non segue la minima logica, per questo l’arte della pittrice e scultrice Alessia Bervini ci fa sognare. Si prende cura dei nostri bisogni più teneri e infantili, come l’incanto, la meraviglia, il sorriso.
Nell’esposizione ora alla Galleria Studio Labo Job di Giubiasco, le sue opere seguono un percorso nella quotidianità intessuta di piccoli e grandi eventi, come fare l’orto, piantare un fagiolo e aspettare che cresca, giocare su una giostra o con le bambole, fare il bagno nella vasca, seguire le nuvole e via così, come un circo poetico.
«In un certo senso è la mia vita», spiega l’artista.

Foto di Massimo Pacciorini-Job
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Progetto Mentoring a Paradiso

Semplice, amichevole, confidenziale: un modo diverso di offrire un sostegno a quei giovani che non ne trovano nella propria famiglia. «Mi è piaciuto quel misto di volontariato e buona preparazione che offre il Progetto Mentoring», spiega il sindaco di Paradiso Ettore Vismara. «A fine mese (febbraio, n.d.r.) apriremo anche qui un ufficio, e tutti i comuni che fanno parte del comprensorio». Da Locarno è arrivato dunque Furio Vanossi, coordinatore del progetto Mentoring promosso dal Cantone e da Pro Juventute Svizzera Italiana. In che cosa consiste? «È un incontro tra un giovane e una persona con più anni di esperienza disposta ad ascoltarlo, motivarlo e accompagnarlo in un progetto preciso: per esempio, trovare lavoro; ottenere la licenza di scuola media; capire quale sogno realizzare».
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Vedi anche articolo pubblicato in Maggio 2009
Progetto Mentoring a Locarno

Scrittori di Palestina - Suad Amiry, cantastorie di Ramallah

Scrive romanzi molto diversi, ma con qualche tratto in comune: sono divertenti, raccontano di situazioni tragiche e parlano di persone che l’autrice conosce bene. Al Festival di Babel 2011 di Bellinzona è arrivata Suad Amiry con i suoi tre romanzi pubblicati da Feltrinelli: Sharon e mia suocera, Niente sesso in città e Murad Murad.
Figlia un uomo palestinese fuggito da Jaffa e di una donna siriana di Damasco, è cresciuta come rifugiata in Giordania, ha vissuto al Cairo e da circa venti anni è tornata nella terra paterna, a Ramallah. "Per questo, quando mi chiedono da dove vengo, dico genericamente che sono araba".
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Ritorno a Tahrir - Viaggio al Cairo tra la rivoluzione egiziana e le elezioni

Fino a pochi giorni fa, l’Egitto masticava la sua libertà conquistata, ora sembra che il boccone sia difficile da ingoiare. Dopo la rivoluzione, qualcuno diceva: ‘E adesso, il prezzo del pane deve calare!’ e qualcun altro gli rispondeva: ‘Trent’anni di pace non avevano prezzo’. Al dittatore Mubarak si riconosce l’aver saputo mantenere gli accordi di Camp David evitando conflitti con Israele e mantenendo stabilità per tutto il suo mandato. Sono sei mesi che l’Egitto vive progetti e timori come non era mai successo; negli ultimi giorni la bilancia pende verso la paura, ma l’orgoglio e la speranza non si sono dileguati.
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L’Egitto dopo la Rivoluzione, Marco Alloni: 'Sento i cervelli muoversi'

Marco Alloni abita al Cairo da 14 anni. Nel marzo di quest'anno ha pubblicato un libro per Aliberti Editore: Ho vissuto la rivoluzione. Diario dal Cairo, resoconto dei diciotto giorni che hanno portato alla caduta del presidente egiziano Hosni Mubarak. Inizia così: Aveva ragione la Fallaci: l’incendio divampa. Ma non l’incendio che intendeva lei. Divampa l’incendio della dignità araba. Lo incontriamo nel suo ufficio: un caffè nel quartiere di Mohandessin, dove passa molte ore del giorno e della notte. Gli chiediamo che aria tira, che cosa è cambiato, che cosa ci fa lui lì.

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Foto di Amel Roshdy

Bruna Martinelli: curarsi con le erbe

Bruna Martinelli è nata nel 1926 ad Avegno e lì abita ancora. Fino a poco tempo fa teneva le pecore, mentre ora consacra la maggior parte del suo tempo a coltivare piante, frutta e verdura in un magnifico orto poco lontano da casa sua. Di famiglia contadina, ha conosciuto l’amore e l’odio per la montagna: i profumi e il senso di libertà, ma anche tanta, tantissima fatica. Di bello, ha imparato che un prato selvatico è uno scrigno prezioso: per nutrirsi, anche quanto non c’è nulla altro nei negozi o nell’orto; per nutrirsi bene, anche quando i supermercati sono pieni; e in ogni caso, per curarsi.
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Pubblicato sulla Rivista di Pro Natura Farmacia verde e sulla Rivista di Locarno

Ground Zero esce con Persone, terzo numero della Rivista Su Ciò Che Resta Del Ticino

Vi invito nella casa chiusa. Così ci avevano detto Tommaso Soldini e Giona Mattei, che in un ex bordello hanno presentato il terzo numero di Ground Zero, dal titolo Persone. Tema: corpo e organi. E muscoli e ossa; pelle, cuore e cervello.
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La Revue Parigina a Lugano: cancan tra paillette e eleganza e un po' di erotismo



Lo spettacolo è leggero, spumoso, elegante. Le danzatrici hanno vestiti di luce e l'ambiente è incredibilmente parigino.

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Vergogna Svizzera in un libro di Quilici

La Svizzera ha sulla coscienza un evento di cui si parla pochissimo. Nel suo ultimo romanzo, storico e autobiografico insieme, Folco Quilici denuncia il tradimento perpetrato dagli inglesi con la complicità dei confederati a danno dei cosacchi, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Ventimila uomini, donne e bambini che finirono fucilati o sterminati nei gulag sovietici.

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Folco Quilici e l'umanità dentro il mare

È il più noto narratore italiano di mondi e genti lontane, con libri e film più volte premiati. Tutto cominciò nel 1948, quando all’età di 18 anni, Folco Quilici scoprì un’anfora sul fondale marino del mare di Sardegna, dove si era recato in vacanza con le attrezzature dell’epoca per le immersioni. Raccolse l’anfora e, di ritorno a scuola, la portò al suo insegnante di Storia dell’Arte, che commentò: «Il mare è una discarica». Diversamente però la pensava il suo allievo, che impegnò tutta la sua vita a ricercare tracce umane nel mare, considerandole fonti inestimabili per la Storia delle civiltà.
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Babel invita la Palestina a Bellinzona

Vanni Bianconi è un poeta e sembra sempre camminare a mezz’aria, eppure i suoi piedi poggiano da qualche parte sulla terra e non c’è dubbio che si tratta di terra molto fertile. Ha pubblicato due libri, è stato chiamato fino in Indonesia a leggere le sue poesie, ha vinto premi per la sua poesia e le sue traduzioni e ha fondato un festival di letteratura che giunge quest’anno alla sua sesta edizione: il Festival di Babel.
«È un festival aperto a tutti i curiosi, lettori e non. Vengono appassionati di traduzione, di letteratura, persone interessate alla cultura del paese ospite. Anche il nostro pubblico è babelico, multilingue: l’anno scorso c’erano anche molti sud americani e secundos, due anni fa i russi che abitano in Svizzera. Quest'anno tocca alla Palestina».
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