Tirana dentro e fuori. Dieci anni di Edi Rama

I colori sono un po’ sbiaditi, ma Tirana continua a ricordare una tela di Kandinskij. La guardo da un balcone, un terrazzo fantastico al 13esimo piano di Torre Drin, in pieno centro. Sono a casa del console d’Italia, Susanna Schlein, 34 anni, cresciuta a Lugano in Svizzera e arrivata in Albania quasi due anni fa. Di lei spiccano due tratti del carattere: è un genio e sembra non saperlo. Quando ho saputo che si era trasferita a Tirana, ho deciso di andare a trovarla perché è bello seguire il suo sguardo, ovunque si posi. Dell’Albania avevo parecchie curiosità, ma soprattutto mi ricordavo un documentario visto al centro Pompidou, una decina di anni fa. Parlava del sindaco della capitale, che voleva ridare vita a una società, reduce da uno tra i peggiori regimi comunisti della storia, usando i colori.
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Scrittori e video artisti dalla Polonia a Bellinzona per il Festival di Babel


Il Festival di Babel arriva per la settima volta a Bellinzona, e questa volta, dal 14 al 16 settembre, porterà con sé lingue e immagini dalla Polonia. Vanni Bianconi e la sua squadra sette anni fa avevano iniziato invitando scrittori ungheresi con i loro traduttori; l’anno dopo gli ospiti erano i Balcani, poi era venuta l’America anglofona e la sua scelta di autori quasi tutti bilingue. Idem per la Russia. Gli ultimi due anni di Festival invece messicani e palestinesi hanno mischiato attualità, politica e bisogno di scrivere. Per il 2012 il direttore artistico Vanni Bianconi ha deciso di offrire un’edizione puramente letteraria e per questo ha scelto la patria di alcuni tra i suoi scrittori preferiti: la Polonia.

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Storie di donne. Reality di Mariusz Szczygiel


Gli piace la realtà, perché, come diceva anche Amleto, ‘vi sono più cose in cielo e in terra’ che in tutta la filosofia; in particolare, ci sono le vite delle persone. Mariusz Szczygieł, autore polacco, erede del giornalista narratore Ryszard Kapuściński, dice di frequentare la letteratura dei fatti. Cresciuto nella lavanderia di un albergo, dove le cameriere portavano a sua mamma ogni giorno ‘ceste e ceste di biancheria sporca e storie’, Mariusz scopre subito che la routine quotidiana serba più avventure del cinema e che le donne hanno più cose da dire degli uomini. 
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