Il 4 ottobre a Yerevan German ha
presentato il suo ultimo libro: Shushi 48 Hours, nella sala
conferenze e concerti di un’osteria frequentata da giovani che si
trova in uno scantinato. Shushi è la capitale culturale del Nagorno
Karabakh, città posta a 1500 metri slm e gravemente colpita dalla
guerra, che da alcuni anni cerca di riprendersi, puntando sulle sue
risorse culturali e paesaggistiche per attirare turismo. Il Nagorno
Karabakh, a seguito del referendum del febbraio 2017, ha adottato il
nome ufficiale di “Repubblica dell’Artsakh” ed è così che qui
la nominano, sebbene non sia ancora stata riconosciuta da nessun
paese al mondo. «Questo libro non vuole mostrare le bellezze della
città», spiega German alla piccola compagnia di persone venute per
ascoltarlo. «I protagonisti delle fotografie sono gli uomini e le
donne le cui vite sono legate a Shushi: quelli che sono stati
cacciati da casa loro, quelli che sono stati forzati ad imbracciare
le armi, quelli che hanno visto la propria città in fiamme, quelli
che cercano di rifarsi una vita qui, quelli che la stanno
ricostruendo. Siamo stati lì tre giorni, io e altri nove giovani
fotografi tra i quali quasi nessuno conosceva Shushi. Ci siamo presi
una giornata per perlustrare i luoghi e poi per 48 ore di fila ognuno
era libero di andare dove voleva a cercare le storie che più gli
piacevano».
Continua...
Pubblicato su Il Caffè
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