Cosa sta succedendo in Kazakistan, tra distacco dalla Russia, nuovi rischi e nuove possibilità

 


Reportage dal Kazakistan - seconda parte


Dall’8 al 13 settembre si è svolto il grande raduno dei Giochi Nomadi ad Astana, capitale del Kazakistan. Quello che ho trovato là, mentre mi interessavo di tiro con l’arco da un cavallo al galoppo e mi dilettavo di fronte al lancio della carcassa di una capra morta, è stato molto di più che una festa per celebrare la cultura nomade delle steppe. Questi giochi rientrano nel quadro di una situazione molto particolare che sta vivendo la regione ex Sovietica dell’Asia Centrale: nazioni come il Kazakistan (Uzbekistan, Turkmenistan, Tagikistan e Kirghizistan) esistono appena da una trentina di anni in quanto stati indipendenti.

Ci troviamo dunque nel bel mezzo di un atto di creazione complicato, che porta questi popolo a interrogarsi sulla propria identità e sulla strada da percorrere.

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Andri Marugg e i Nomad Games in Kazakistan

 


Reportage dal Kazakistan - prima parte

Sono andata alla ricerca dei nomadi, gente che viaggia leggera; li ho trovati nel cuore della steppa e in Engadina.

Quando lo chiamo, Andri Marugg per parlarmi deve andare in fondo a un prato, sul suo alpe sopra Zuoz, e urlare anche un po’ nel vento: «Io tiro con l’arco dal cavallo al galoppo! Tra un mese vado a fare una gara in Kazakistan... ci vediamo lì?». Ci vediamo lì.

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Quaderno della Monteforno. Un racconto di fabbrica

 

Quaderno della Monteforno. Un racconto di fabbrica, il nuovo libro di Sara Rossi Guidicelli, edizioni Iet

Questo libro, disponibile da settembre nelle librerie, parla di una fabbrica ticinese del Novecento, l'acciaieria attiva a Bodio, in Valle Leventina, dal 1946 al 1994 (quest'anno ricorre il trentesimo dalla sua chiusura). Vi si trovano storie di immigrazione, di lavoro, sudore, operai, mogli, figli, ristoratori, sindacalisti e responsabili del personale: un racconto corale che non ha la pretesa storica di "spiegare la Monteforno", ma che segue il filo umano, emotivo e poetico per parlare di un'epoca, tra mondo del lavoro e sogni personali. L'autrice fa rivivere il rosso delle montagne di Bodio (il ferro che usciva dai camini si posava sulle piante dando un tocco di autunno perpetuo), i mercoledì pomeriggio dei bambini del paese, a frugare tra i rottami per costruirsi una bicicletta, il treno che portava giovani ragazzi meridionali abituati alla luce fra le nostre aspre montagne, le lettere trovate nel cassetto di un operaio...

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Spazio L'ove - cultura indipendente a Lugano

 

L’esperienza della Straordinaria Tour Vagabonde è stata un detonatore: grazie a una torre di legno ci si è accorti che era possibile avere in città un luogo dove andare, magari senza spendere niente, senza badare al vestito e senza uno scopo preciso: semplicemente dove andarci per vivere.

Ora si dice che in Città c’è un vuoto, che mancano gli spazi della cultura indipendente. Se ne parla molto, ma... qui dove sono oggi c’è una sacca di resistenza. Lo Spazio L’ove ha una programmazione che propone spettacoli teatrali, performance musicali, conferenze, mostre d’arte, proiezioni di film, presentazioni di libri e soprattutto è un luogo di creazione artistica; funge da ritrovo per altre associazioni, ha accolto Radio Gwendalin, #cine Lugano vi ha trovato una casa. Ma è lo scambio umano che rende questo salotto uno dei più preziosi che vi siano ora in città.

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Elefanti in giardino, di Meral Kureyshi, pubblicato in italiano da Dadò Editore

 



Baba dice: Se qualcuno ti tira pietre, tu dagli del pane. Baba è il papà della protagonista, che dedica il suo racconto al padre, che è dentro una bara, che è dentro la terra.

L’autrice, Meral Kureyshi, si è presentata davanti alle ragazze del Liceo di Lugano 2 precisando subito che, nonostante spesso una certa critica la definisca “una giovane donna che scrive di migrazione in un romanzo autobiografico”, lei preferisce dire semplicemente che si occupa di letteratura. E questo è l’errore che sovente si tende a commettere: incasellare gli artisti. «Mi sento una persona che scrive, mi diverto a scrivere, scrivo di quello che so e che mi tocca, mescolando ciò che ho vissuto io o quello che hanno vissuto altre persone. Il mio è un libro su un padre meraviglioso, divertente, pieno di difetti, che muore e lascia un grande vuoto in una famiglia scapestrata, sghemba, che arriva dal Kosovo, parla turco e cerca di capire come iniziare una nuova vita in Svizzera. Certo, ci sono molti elementi autobiografici, ma anche tanti miscugli con altre storie e con la mia fantasia. La verità mi ha sempre annoiata: quando scrivo gioco, provo piacere a lasciarmi condurre dalla scrittura, che a volte mi porta lontana dalla prima realtà che avevo in mente e mi mette davanti un’altra realtà, che accolgo con meraviglia».

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Fotografia di Matthias Günter 

Pubblicato su Ticino7, aprile 2024


Manuel Maria Perrone, picaro in libertà

 

Se c’è un’immagine del viaggio picaresco ai nostri giorni dalle nostre parti, per me è Manuel Maria Perrone seduto in un treno a raccontare le sue storie. È così che l’ho conosciuto, quella volta in treno che stavamo andando nel deserto della Tunisia da alcuni pastori danzatori e lui raccontava del suo viaggio precedente: accompagnare un’asina a vedere il mondo. Già, che c’è di strano? Lo fa spesso, dato che uno dei suoi migliori amici è un allevatore di asini molto sensibile alla crescita spirituale dei suoi animali. Manuel, dice, è un napoletano nel corpo di uno svizzero. Gli aleggia intorno un’aria zingaresca; e pensare che sua nonna materna aveva vinto il concorso di ragazza più ariana della sua città, nella Germania del secolo scorso.

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Pubblicato su Ticino7, ottobre 2023

Acqua: un musical creato a Lugano da Melanie Haener e Radwan Kayse

 

Un viaggio alla scoperta delle bellissime fragilità dell’essere umano che si sta costruendo tra canti, balli, teatro e coreografie per debuttare a settembre al Teatro Dimitri di Verscio

Un musical è una grande macchina. Tutto è partito da una poesia di poche parole e ora ci sono più di venti persone in scena che cantano, danzano, recitano; c’è una costumista e due compositori, una scenografa, tre tecnici luci, due drammaturghi, una regista, un’assistente legale, tutto uno staff per la comunicazione e persino una psicologa artistica.

Radwan è un ragazzo somalo. Sette anni fa è arrivato in Svizzera e da quel giorno, da quella nuova nascita, è nato un poeta. Il viaggio che ha percorso, lo sappiamo, è indicibile. Non sarà raccontato. Ma Radwan Kayse, dal giorno in cui è arrivato ha iniziato a scrivere poesie, in italiano. Con la manciata di parole che aveva, e se hai pochi ingredienti devi darti da fare ancora di più: arrivare al nocciolo, scavare per dire quello che vuoi dire.

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Teatro Foce Lugano alle 8-9 marzo 2024
Teatro di Locarno 27 marzo 2024


Pubblicato su Azione, estate 2023

Reportage dalla Romania, il paese che riassume l'Europa

 

Un viaggio nel paese latino più a Est dell’Europa, tra villaggi da fiaba, monasteri misteriosi e contrasti urbani. Ci accompagnano le badanti che tornano a casa

Vi potete immaginare in Svizzera un tassista che si ferma di botto, scende dalla macchina e si mette a ballare perché vi sta facendo ascoltare musica popolare della sua regione e non può fare a meno di alzare la braccia al cielo e muoversi a ritmo? No, nemmeno io. Per questo le mie vacanze, se posso, le trascorro in qualche paese dell’Est. Tipo la Romania.

Siamo partiti insieme a Elena, che sta tornando a casa a Bucarest, dal figlio. Ci prestano un appartamento nuovo di zecca che lei ha comperato per lui, ormai trentenne, con un buon lavoro e una fidanzata. Siamo in periferia e questo ci piace. L’appartamento, rinnovato con cura, si trova dentro a un block, come si chiamano questi palazzoni dell’epoca comunista. Contrasto fra dentro e fuori. Noi nostalgici preferiamo il fuori, ma capiamo che per viverci, è meglio dentro.

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Pubblicato su Azione, settembre 2023

Segreti e tradimento

 

Che cosa è un tradimento? Un bacio, un flirt, un amore proibito, il calore di un momento? Un incontro fuori dalla coppia, mi rispondono, è prima di tutto una novità, un ascolto della propria parte curiosa, il lato misterioso della vita. È una primavera. Un’uscita dai ranghi, un passo verso l’ignoto.

E perché si tradisce? Quando si tradisce si cerca un’altra persona o un’altra versione di se stessi? Un tradimento può essere salvifico per la coppia? Per il proprio mondo interiore? Perché l’essere umano ha scelto (per ora) di stare due a due? I nostri figli sceglieranno liberamente tra monogamia e poliamore?

Incontriamo sette donne non monogame che ci raccontano la loro relazione segreta (o il tentativo di avere una vita di coppia più aperta).

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Articolo apparso su Ticino7, 9 settembre 2023

I bambini di Ponto Valentino raccontano la loro Valle di Blenio

 

Mi metto nel pratone, quello vicino all’orto del Pierino, del Giovanni e della Maris. Oltre l’orto, i bambini stanno giocando al parco giochi. C’è la merenda e uno alla volta vengono da me, sulla coperta, a raccontare. Gli faccio un’intervista ogni anno per cinque anni. Poi alla fine consegnerò a ognuno le sue cinque registrazioni e loro potranno risentirsi.

La prima è una bambina dall’aria fragile che però è forte, come quei fiorellini di montagna che chissà come trovano il coraggio di crescere nella roccia a milleduecento metri. Sarà che il timo lì vicino li incoraggia. Lei ha le idee chiare: «Mi chiamo Nina, mi piace il circo, da grande vado in città». Però adesso non vuole andare da nessun’altra parte, perché Ponto Valentino è il posto più bello del mondo. «Ci sono i miei amici, due chiese, la bettola, e si possono sempre vedere agnelli appena nati. Quando non voglio vedere nessuno pianto un cartello davanti a casa con scritto ‘niente ospiti’, così me ne sto per conto mio».

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Pubblicato su la Domenica 

Reportage dal deserto tunisino per un Festival di pastori


Non si sradica il terrorismo con le bombe. Non funziona. Ci vuole cultura, lavoro, fiducia nella strada che si ha davanti. Adnen Helali, maestro e poeta di Semmama, turbante in testa e tuta mimetica, grida parole di poesia, dolcezza e rosmarino in mezzo al cortile. Siamo nel Centro Culturale Jebel di Semmama, in una zona montuosa della Tunisia: un luogo di incontro, arte e artigianato inaugurato nel 2018, costruito grazie ad aiuti internazionali per aiutare la regione di Kasserine a trasformarsi. Qui nel centro-ovest del paese, infatti, c’è livello rosso di allarme terrorismo, dato che dopo la Rivoluzione queste montagne sono diventate luogo di rifugio per i jihadisti. Le proteste che avevano fatto cadere il governo di Ben Ali hanno avuto il loro cuore proprio qui, ma gli abitanti sono stati delusi: non è cambiato nulla, le politiche economiche, sociali e turistiche hanno continuato a dare priorità alle città e alle coste. «Ci hanno sacrificati», dice Adnen. «Ma noi non ci stiamo, siamo pastori e siamo abituati a chinarci senza cadere. Facciamo resistenza: poesia, dolcezza e rosmarino sono le nostre armi». Il rosmarino, nella cultura berbera è simbolo di amore e scambio.

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Seconda parte

Pubblicato su Ticino7, maggio 2023


Atelier di Claro. Max Läubli e Madeleine: una storia d'arte e d'amore

 

Storia di Madeleine

Sono la prima di cinque figli, nata nel 1943. Vengo dal Canton Friborgo, mi sono appassionata alla pittura fin da bambina, non so perché, a casa mia nessuno se ne interessava in particolare. I miei genitori volevano che trovassi un mestiere, e così sono andata a fare la traduttrice in un’agenzia pubblicitaria a Berna dove un giorno è arrivato un pittore. Avevo vent’anni, lui un po’ di più. Era selvaggio e bellissimo, tranquillo, sicuro di sé. Mi ha subito chiesto di uscire a cena e quando ci siamo seduti a mangiare allo stesso tavolo mi ha chiesto di seguirlo per vivere insieme in Ticino.

Ero elettrizzata.

Mi ero vestita bene, ero pettinata in modo elegante e lui però mi immaginava in questa casa, che all’inizio non aveva ancora né acqua calda né elettricità.

Gli ho detto: Ma io non ho niente!

E lui mi ha risposto: Ma io ho tutto.

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Pubblicato su Rivista 3valli, aprile 2023

Il dottor Andreas Wechsler e il suo libro di biologo pediatra sull'infanzia e adolescenza

 

L’allegro manuale di biologia che spiega ai genitori lo sviluppo infantile


Esce per Casagrande il secondo libro del pediatra Andreas Wechsler: «Genitori, non sbagliate mai e adesso vi dico il perché»


«Il bambino si sviluppa, non viene sviluppato. Cresce, non viene cresciuto. È questa la buona notizia che vorrei dare a voi genitori: non preoccupatevi troppo, divertitevi con i vostri figli, perché se vi rilassate va tutto meglio e i bambini diventano comunque adulti, che voi vi agitiate o no». Stiamo parlando con Andreas Wechsler, uno dei pediatri svizzeri più amati, lavora a Lugano, e quello che è appena uscito è il suo secondo libro.

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Pubblicato su Azione, primavera 2023

Giordi e il Centro svizzero per paraplegici di Nottwil

 

Il segreto

della vita è

trasformarsi



Il suo mestiere è: accompagnare la paura, consolare lo sconforto, riportare alla vita, insegnare a ritrovare i gesti quando una parte del corpo non risponde più. Si chiama Giordi, nata Nadia Dell’Oro, è di Prugiasco, lavora a Nottwil, racconta la sua vita a chi ne ha bisogno: il giorno prima di compiere venti anni ha avuto un incidente con la moto, è rimasta in sedia a rotelle e oggi aiuta chi è nella sua stessa situazione a non soccombere. Anzi: a ritrovare la vita, con gioia.



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Storia della profilassi dentale

 


Se avete paura di andare dal dentista, o comunque siete un po’ riottosi, un rimedio c’è: pensare a cosa è stata in passato la cura dei denti. Credo che ci si recherà dal proprio dentista più volentieri, dopo aver visitato un museo della profilassi dentale (ce ne sono a Torino, Bologna, Londra, Linz, Baltimora...) o anche solo aver fatto un giro sul web alla ricerca di mummie con i denti d’oro o antichi strumenti da “medico della bocca”.

La storia dell’odontoiatria si estende molto nel passato e rivela che la cura dei denti è una delle arti più antiche che l’uomo conosca.

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Pubblicato su Azione, inverno 2022-23

Pop Economics è il teatro civile che ci spiega gli aspetti difficili della nostra vita

 

Dire il mondo con il teatro

Ci sono materie ostiche che governano il mondo: l’economia, di cui tanti di noi non capiscono molto, l’informatica, di cui quasi tutti siamo digiuni, l’etica, che è difficilissima ma che riguarda ogni scelta politica, tecnologica, commerciale e così via. In altre parole: ci sono cose molto importanti che ci riguardano ma a volte noi non abbiamo gli strumenti per esprimere la nostra opinione.

Ecco perché è nato undici anni fa in Italia Pop Economix, un progetto non profit di informazione, teatro, editoria, educazione e comunità.

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Pubblicato su Azione, gennaio 2023

Un libro di racconti poetici intorno alla guerra in Ucraina, di Yevgenia Belorusets


Non è un racconto dettagliato di quello che succede, sono piuttosto pagine piene di sogno, incubi, dettagli, come appunto l’ombrello rotto di una donna che sta fuggendo dal Donbass e chissà perché si porta appresso quell’ombrello, che dovrebbe essere un riparo, mentre invece sembra piuttosto un oggetto vecchio e inutile. Se poi i ricordi si possono chiamare vecchi e inutili. Certamente Belorusets non oserebbe, perché si vede che li ama e li rispetta, i suoi personaggi strani, storti, un po’ maniaci, tenerissimi. Racconta di loro, ma mentre li guarda, ce li indica e li nomina, la scrittrice fotografa spiega anche in quale strada deserta camminano, da quale città svuotata stanno cercando di fuggire, da quale piccolo terrore sono svegliati nel proprio letto all’alba. Scrive: «In un paese così è impossibile stare, con minacce che ti arrivano da ogni parte. Ma è così. E se hai avuto la fortuna di nascere in un paese come questo, lo sai, ti adegui».

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Pubblicato su Ticino7, autunno 2022

Voi che avete visto il mare

È stato pubblicato da Iet (Istituto Editoriale Ticinese) nel mese di novembre 2022, il libro Voi che avete visto il mare. Mi è venuto da scriverlo quando si è ammalata mia mamma, alcuni anni fa. Lei che era ‘diventata grande con il Sessantotto’, mi aveva raccontato bene cosa aveva significato per lei, ma c’erano molti dettagli che non conoscevo. Allora ho deciso di chiederle meglio, di interrogare anche le sue amiche, mio papà, e poi mi sono appassionata alla questione delle ideologie in generale. Ho ascoltato persone che hanno vissuto quegli anni di cambiamenti con adesione, altri che invece vi portano uno sguardo più critico. Poi mi sono venuti in mente moltissimi momenti in cui mi sono imbattuta in altri tipi di ideologia, come per esempio chi vive per l’arte, il teatro, la musica, la letteratura. E ho pensato che erano più simili a me. E poi c’è stato l’incontro con le Tre Valli, un altro tipo ancora di ricerca di senso della vita.

‘Voi che avete visto il mare’ si riferisce a tutte le persone che davanti a sé mettono qualcosa di bello da inseguire, da tenersi davanti come orizzonte o da solcare, vivere, nel quale immergersi: un ideale, una visione, una ragione per andare avanti.

Alla fine ne è uscito un mosaico di piccole storie che si intrecciano: i miei genitori, la mia infanzia in una ‘famiglia sessantottina’, lo sguardo dei miei coetanei sui sogni perduti e quelli ritrovati, tutto – spero – in modo lieve e a tratti un po’ intenerito.

Viaggi in bus nelle Tre Valli



 

Ecco, alle 9.16 ho iniziato la mia avventura senza automobile. Un anno di Rivista 3valli con i mezzi pubblici. Per guardare fuori dal finestrino, fare incontri, rubare idee, saggiare il terreno più difficile del Ticino e provare a dire: si può rinunciare all’auto almeno un po’?

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Le malorose di Sara Catella, confessioni di una levatrice bleniese

 

Il libro di Sara Catella (Casagrande, 2022) si legge in una notte. O in un pomeriggio. Sembra di assistere a un monologo teatrale: tutto si svolge in una stanza, in una voce unica. Quella di Caterina Capra, levatrice di Corzoneso, che nel mese di novembre del 1912 sta al capezzale del parroco del paese, don Antonio Bolgeri. Caterina prima timidamente, poi con sempre più coraggio, prende la parola. E dice. Chiede. Racconta. Si interroga. Dubita. Borbotta e si prende cura. Sente che qualcosa bolle dentro di lei e deve uscire.

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Pubblicato su Rivista 3valli, estate 2022

Fotografie alla Fondazione Roberto Donetta

 


Maria Rosa Bozzini negli anni Settanta e Ottanta ha prima sognato poi contribuito a fondare l'Archivio del fotografo bleniese Roberto Donetta. 

Tutto nasce nella camera del fumo e c'entra con i solai pieni di polvere che i bambini amano esplorare.

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Pubblicato su Azione, estate 2022

Igor Mamlenkov, storia di un clown russo

 

Conosco Igor come artista e apprezzo il suo sogno sulla scena. «Dobbiamo evadere, dobbiamo trovare l’amore e un mondo più bello fuori da questa realtà», dice. E conosco Igor come persona, come russo che viene da una cittadina al confine con l’Ucraina. «Mi sono sempre un po’ vergognato dell’accento della mia famiglia, così campagnolo, così ucraino. E adesso invece credo sia proprio il momento di andare in giro a parlare così come ho imparato, con quell’accento».

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Pubblicato su Ticino7, estate 2022

Tremare fa bene, ma non tremiamo quasi più


Perché tremare fa bene

Come scaricare la tensione dovuta a traumi e stress attraverso il tremore



Tremare è una reazione naturale del corpo umano. Tremare è utile, ma non lo facciamo quasi più. Negli ultimi decenni un gruppo di esperti in scienze biologiche e umane hanno ideato un metodo per indurci a provocare vibrazioni muscolari estremamente benefiche per rilasciare stress o per guarire da un trauma subito. Questo metodo si chiama Tre (Trauma Releasing Exercises), si può effettuare in solitudine o in comunità.


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Essere Gay nelle Tre Valli - Storia di Andrea

 

«Sono sempre stato un ragazzino sensibile e romantico, ma anche estroverso e in accordo con me stesso. Mi innamoravo delle bambine e dicevo che volevo sposarle, cosa che fa sempre deliziare gli adulti. Poi quando si arriva all’età in cui il desiderio dell’altro non è più solo sentimentale ma anche fisico, mi sono accorto che mi piacevano i maschi. All’inizio mi è sembrato sbagliato, anormale, ho provato a cancellarmi e a riprendere lo schema più diffuso; ripromettevo a me stesso che sarei cambiato, che avrei fatto degli sforzi, che avrei pensato alle ragazze e non ai ragazzi. Quando sei adolescente non vuoi essere diverso, vuoi far parte di un gruppo. Ma non era facile. Ero effemminato e amico delle femmine. Ero cattolico praticante, ma percepivo che anche in seno alla Chiesa stavo in una posizione scomoda. Se parlavo apertamente con qualcuno, spesso mi diceva: Ma perché ostenti la tua omosessualità? E allora dovevo censurarmi, diventare diverso da me stesso».

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Pubblicato sulla Rivista 3valli, aprile 2022

Canto d'amore per Odessa

Odessa è una città schifosa. Avevo vent’anni, ho letto quel racconto di Isaak Babel’ che comincia così, Odessa è una città schifosa, era un racconto di due pagine e ho deciso che io a Odessa ci volevo vivere. Finita l’università ho trovato il mio primo lavoro proprio lì, sul Mar Nero. Una città ‘schifosa’, una città dove il sole, come dice Isaak Babel’, se ne sta lì dietro di te come una sentinella col fucile, una città che fino alla seconda guerra mondiale contava un terzo di ebrei fra i suoi abitanti, una città dove ‘è facile vivere, dove si vive alla luce del sole’, scrive Babel’ che vi è nato, dove il quartiere ebraico è anche quello più malfamato, povero, con le prostitute e i mascalzoni, chiamata anche la Marsiglia russa, la Palmira del Sud, che in primavera si ricopre dei fiori bianchi delle acacie, Odessa dove quando ci sono stata io il primo d’aprile è festa perché si celebra la Jumorina, cioè il giorno dell’umorismo. Alla Jumorina mi hanno detto: Voi avete dieci giorni per il Carnevale, noi dobbiamo fare tutto in 24 ore: soprattutto bere...

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Pubblicato su Ticino7, marzo 2022

Morena Pedruzzi: parliamo un po' di te

 

Morena Pedruzzi è una ragazza di paese, di montagna. Viene dalla Leventina, è ergoterapista e suona nella Filarmonica di Faido e nella guggen Carnasc Band. È autrice del libro Risollevarsi (uscito a novembre scorso per le edizioni Iet), in cui racconta il lungo percorso che ha affrontato dopo l’attentato terroristico di cui è stata vittima nel 2011. Il suo ritorno alla vita e l’equilibrio ritrovato si devono a un certo suo ‘carattere montano’, al sostegno di famiglia e amici, all’amore per il suo lavoro e alla cocciutaggine di inseguire sempre le sue passioni.

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Vivere ai margini: virtù dell'ombra

Marginali


Una società senza asociali o è morta o è una dittatura. Perché abbiamo molto da imparare da chi sta ai margini


«Noi restiamo a margine, non produciamo, non aiutiamo la società dello sviluppo a migliorare la sua tecnologia, il suo sapere scientifico, la sua opulenza. Noi non operiamo sulla natura; dicono che parassitiamo il mondo, il fatto è che non lo sfruttiamo. Non lo modifichiamo, noi. Ci adattiamo nelle sue pieghe, ce ne teniamo un po’ fuori. Osserviamo, e con una piroetta ci divertiamo a raccontare ciò che vediamo». Come dare loro torto? Come sentirci superiori, noi che inquiniamo, deforestiamo, alziamo grattacieli, ci scervelliamo per trovare un altro pianeta o una coltivazione di insetti che necessiti di poca acqua e poco spazio perché non ne abbiamo più?


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Pubblicato in gennaio 2022 su Ticino7

Il podcast Swiss Riot Girls: streghe svizzere dimenticate

 

Sette donne dimenticate dalla Storia

Podcast Swiss Riot Girls racconta le storie di sette donne svizzere mezze streghe mezze eroine


Sono streghe, ribelli, criminali. Dimenticatevi di loro. Hanno fatto la Storia, si sono lanciate a cavallo per cambiare il mondo, o perlomeno la loro vita, e poi qualcuno le ha fermate, imbavagliate, chiuse in cantina. O almeno ci ha provato.

Il podcast di Valentina Grignoli Swiss Riot Girls torna in cantina, apre la porta, punta la torcia e tira fuori sette donne che sono state un po’ streghe, sì, magari anche un tantino criminali, è vero, ma molto ribelli, molto libere, molto potenti. A modo loro.

«L’idea mi è venuta a Campo Blenio, sulle piste da sci. I bambini col maestro, io al bar». Ecco cosa succede a lasciare una mamma intelligente per un attimo libera dalle sue incombenze: crea.

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Pubblicato su Azione, dicembre 2021


Ladra di memorie: storie di Alzheimer

 

Quando la malattia

ci ruba la memoria


Disturbi neurodegenerativi Un libro per raccontare storie di Alzheimer, tra chi ne soffre, i famigliari e i curanti


Può colpire chiunque, con l’età è sempre più frequente, toccherà quasi alla metà di tutti noi, dopo i 90 anni, ma esistono anche forme giovanili. Parliamo di disturbi neurocognitivi maggiori, come Alzheimer, demenza senile e altre forme più rare.

L’associazione Alzheimer Ticino, che tra pochi mesi compie 30 anni di vita, ha sostenuto un libro sull’argomento che si legge come un libro di narrativa. L’autrice è la scrittrice Manuela Bonfanti Bozzini...

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Pubblicato su Azione, novembre 2021

Antonella Gabrielli: ritratti bestiali

 

Quattro anni fa, ha scoperto gli struzzi. Perché la fanno ridere. Sono goffi, gli struzzi, e lei li capisce. Li dipinge ballando, correndo, sorridendo. Ora, da poco, si è messa a parlare con le persone che hanno un cane o un gatto, che li amano con dolcezza e buon gusto, persone che le raccontano delle loro creature e che desiderano un quadro in salotto, un quadro che dia valore al gatto (o al cane) e all’arte. Allora lei apre i suoi libri (Bacon, Ingres, Van Dyck...) e cerca ispirazione. A chi metterei quella giubba da colonnello? Come starebbe la marsina sopra a uno schnauzer un po’ spettinato? La pittrice Antonella Gabrielli i veste, li pettina, sovrappone i confini dell’umano e della bestia, ricorda perché animale ha la radice di anima.

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Pubblicato su Ticino7, ottobre 2021

Uomini! Non è la lunghezza che conta

 

Parliamo del punto P

Del pene conta più la larghezza della lunghezza, tutti gli uomini prima o poi soffrono di eiaculazione precoce e infiammazione della prostata, pochissimi hanno già scoperto il loro punto P...
La sessuologa Isabel Londoño propone un viaggio nel piacere maschile, spostando l’attenzione dal fallo all’uomo


«Quando vado nelle scuole a fare educazione sessuale, mi accorgo che la prima maestra, soprattutto dei ragazzi, è la pornografia. Allora chiediamo loro quanti uomini hanno già visto andare in giro come Spiderman... Ecco nei film porno è la stessa cosa: possono piacere, ma non hanno niente a che vedere con la realtà», spiega la dottoressa specializzata in sessuologia Isabel Londoño.

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Nasce l'Archivio della diversità cognitiva per raccogliere testimonianze di chi è diversamente normale

 

L’archivio delle persone sensibili

«Crediamo che se non conserviamo nulla di loro non sapremo mai nulla. Esistono studi, film, racconti e così via che li presentano, anche molto belli e importanti; tuttavia ci sembrava che mancassero le loro voci». Da oggetto a soggetto: questo il salto che propone l’Archivio della Diversità Cognitiva.

«Questo archivio sarà uno strumento per chiunque ha voglia di capire meglio la diversità cognitiva. Ma anche ci è utile, ne sono sicuro, per capire noi stessi, il nostro mondo come lo abbiamo costruito». Perché ascoltare voci diverse che raccontano in un altro modo quello che anche noi abbiamo sotto gli occhi, ci aiuta sempre a valutare e rivalutare, sdrammatizzare e comprendere, spostare lo sguardo, scoprire, aprire gli occhi, chiuderli, girare lo sguardo. La diversità fa tutto questo.


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Pubblicato su Azione, autunno 2021

Le fiabe ci parlano di preistoria. Parole di Vladimir Propp e Glauco Sanga

 

La fiaba magica è quella con l’intreccio: viaggio, prova da superare, premio. Non ha un autore, è stata raccolta da qualcuno (per esempio i fratelli Grimm, Afanasiev, Basile, un etnologo ecc.) che l’ha ascoltata da un informatore che a sua volta l’ha sentita e tramandata. Ci si è sempre chiesti: quando e come sono nate le fiabe? perché sono così simili nei vari continenti?

Di tutti gli studiosi sull’origine delle fiabe, uno in particolare ha usato il metodo storico per scoprire questi misteri: si tratta del ricercatore russo del secolo scorso, Vladimir Propp. Egli ha dimostrato che la fiaba deriva precisamente da due riti preistorici che venivano praticati nelle società di cacciatori-raccoglitori (quindi società che esistevano in ogni continente della terra): il rito dell’iniziazione e il rito funebre, che in parte coincidono.

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Pubblicato su Azione, settembre 2021

Academy al Locarno Film Festival: è come l'amore

 

Locarno Film Festival 

A colloquio con il responsabile della Locarno Filmmakers Academy per scoprire talenti tra i filmmakers

È come l’amore. Anzi, è proprio amore. Il Cinema non si può fare senza urgenza, senza bisogno, senza essere in due. Due sguardi, una cinepresa e uno spettatore. Stefano Knuchel sembra saltare quando parla, anche se è calmo e racconta con voce pacata della passione, quella vera. Sembra sgambettare di gioia ma non si muove: sono le sue parole che arrivano come un treno in corsa.

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Pubblicato su Azione


La Fonderia Perseo di Mendrisio

 

È l’ultima fonderia del Ticino, una volta ce n’erano di più. Ora è rimasta solo la Perseo di Mendrisio, nata come Fonderia Amici nel 1952, dal nome del suo proprietario. Una fonderia è dove si cola il metallo per costruire oggetti, ma questa fonderia è nata e sopravvive ancora come fucina per artisti. A Mendrisio, infatti, in via Vignalunga 15, si fabbricano le sculture che creano numerosi artisti, quali Nag Arnoldi, Flavio Paolucci, Salvador Dalì, per dirne solo tre.

Un lavoro pesante, pieno di fumi velenosi, caldo infernale, ma diverso da tutto il resto.

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Pubblicato su Azione

Comunione e liberazione. Una finestra aperta

 


Dei ciellini si dicono tante cose, ma io non sapevo neanche come si scrive la parola Cielle. Ne ho sempre sentito bisbigliare. Sono religiosi, hanno tanti figli, stanno fra loro. Presi uno a uno sono fantastici, in gruppo aiuto. Alcuni fanno voto di castità, gli altri si preservano per il matrimonio. Pregano prima di mangiare, appendono il crocifisso in salotto. Studiano, lavorano, arrivano in alto.
Poi ne ho conosciuto un qualcuno di persona.
A Lugano, noi allievi del Liceo, se avevamo bisogno di qualcosa, andavamo da Claudio Chiapparino: ci forniva un locale per le feste, la sala per le prove di teatro, ci trovava i lavoretti estivi... In classe con una mia amica c’era la B., ultima di sette figli, che mi aveva spiegato il senso della casta attesa: «Ti immagini come diventano preziose le cose che aspetti a lungo?».

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L'eleganza di Flavio Paolucci


A tre anni diceva: Voglio fare il pittore. Non ha mai cambiato idea.
È partito per Brera, negli anni Cinquanta, per studiare arte. I suoi genitori dicevano: Non è un mestiere, non si guadagna niente, non va bene. Però finché ha potuto Paolucci ha seguito i corsi. Poi, il padre, un operaio della Cima Norma, è morto in un incidente sull’Adula, e il giovane Flavio è dovuto tornare a casa. Ha lavorato a bottega a Locarno, ha continuato a studiare, a cercarsi, 
a sperimentare i colori e le materie.
Un viaggio in Marocco, a casa di un’amica 
che aveva sposato un uomo di Casablanca, 
gli ha arricchito lo sguardo. La luce.

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Pubblicato su Rivista 3valli, giugno 2021

Storia del gabinetto. Chi non piscia in compagnia...

 

Viva la pipì

Quando abbiamo cominciato a vergognarci dei nostri bisogni e bisognini? E perché poi?

Per i romani le latrine erano luoghi di socializzazione; alle Terme di Caracalla ci stavano circa 1600 persone alla volta, ognuna seduta sulla sua tazza, a parlar di affari e amenità varie. Sotto di loro scorreva un fiumiciattolo che portava via le creazioni del momento.

Avevano addirittura la dea delle fogne, Cloacina, protettrice della Cloaca Massima. Le fogne, si sa, sono fondamentali per una vita sana: loro sì che sono state una rivoluzione del progresso, altro che la carta da gabinetto.

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Pubblicato su Ticino7, maggio 2021

No Vegan di Luca Avoledo: bufale di dieta vegana

Luca Avoledo non ce l’ha con i vegani, né con i fruttariani o i crudisti. Gli dispiace solo quando qualcuno prova a dire che una dieta non onnivora sia più salutare, più conveniente, più naturale. Più etica, magari sì, e non è poco. Ma lui, nutrizionista e esperto di salute naturale, consiglia di approfondire l’argomento basandosi su studi e ricerche scientifiche piuttosto che soltanto con il sentito dire. Ogni giorno qualcuno gli scrive per chiedergli consigli del tipo: «È vero che se divento vegano posso guarire da un tumore? L’ho letto sul web...».

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Pubblicato su Ticino7, primavera 2021

«Abbiamo tutti bisogno di Nonsense. Perché fa ridere, perché spiazza, perché meraviglia»: la pensa così Daniela Almansi, traduttrice indipendente ticinese che lavora con diverse case editrici italiane. «Non bisogna avere paura di offrire ai bambini qualcosa che li lasci perplessi, qualcosa che sia esteticamente un po’ sofisticato ma di grande qualità». Leggere prima di tutto deve essere un piacere, deve essere bello e divertente, non solo edificante in senso pedagogico o morale.

«I bambini sono creature che stanno imparando un sacco di regole», spiega ancora la traduttrice, che prima di fare questo mestiere ha studiato in Inghilterra letteratura comparata e letteratura per l’infanzia, con un’attenzione particolare al Nonsense. «I bambini stanno imparando a muoversi, a parlare, a scrivere, cercano di farsi un’idea di come è fatto il mondo e di come è bene che si comportino... Ci sono libri che aiutano questo processo, e poi ci sono autori come Carroll, Dr. Seuss, Daniil Charms, Edward Lear e molti altri, che scrivono libri-vacanza, libri-liberazione, libri-gioco che ci ricordano che con poesia e con risate si può affrontare meglio la vita. Offrono il piacere dell’assurdo, perché a volte il fatto di non capire è buffo e i bambini sono ancora bravissimi a non preoccuparsi se non tutto è perfettamente chiaro e logico. E poi anche alla rovescia si impara il mondo, anzi, dirò di più: chi non conosce le regole non può apprezzare il loro stravolgimento».

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Pubblicato su Azione, primavera 2021

Esiste il Punto G? Che ruolo ha la clitoride nel piacere femminile?

 

Esiste il punto G? No. Esiste qualcosa di molto meglio, secondo l'esperta.

«Chi fabbrica i giocattoli sessuali conosce meglio la donna di molti mariti», sorride la dottoressa Isabel Londoño, sessuologa. «Bisogna dunque fare un po’ più di informazione. E per chi ha voglia di ascoltare ci sono alcune buone notizie».

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Mali invisibili. Psichiatria della vergogna e dell'isolamento

«Fin da piccolo ricordo di essere sempre stato abbastanza male. Solitudine, tristezza, stanchezza fisica. L’inizio di una cosa che poi ho imparato a chiamare ansia. Il mio medico e i miei genitori però pensavano fosse pigrizia. Con l’adolescenza si è accentuata e si è trasformata in rabbia, depressione, pensieri autolesionisti. Assenteismo a scuola, bocciature. Sono andato da uno psichiatra, mi ha diagnosticato ‘disturbo della sfera dell’ansia’, ma non andavamo d’accordo. Mi ‘curavo’ l’ansia da solo, sbevacchiando, chiudendomi».

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German Avakian e la guerra in Nagorno Karabakh

 

German Avakian fuma in continuazione e gesticola. Sobbalza, esclama, corre. Come i personaggi dei romanzi russi. Si agita, è un artista, è idealista, pieno di speranze. Non fa teorie, ma racconta un sacco di aneddoti. È nato nella Germania dell’Est, da famiglia armena, parlando russo, tedesco e armeno. È emigrato negli Stati Uniti, non ha imparato l’inglese, è tornato alla sua terra d’origine. Tutto questo mi ricorda il mio scrittore russo preferito: Sergej Dovlatov.

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Pubblicato su Ticino7, dicembre 2020

La mazza nostrana di Albano Zuffi a Ponto Valentino

 

Imbianchino nella bella stagione, salumiere "per la sopravvivenza dei suoi clienti" nel periodo autunnale, Albano Zuffi di Ponto Valentino del maiale non butta via niente. Ha cinquant’anni, il volto di un ragazzino, il fisico di un lottatore svizzero e il sogno della sua vita è: andare un giorno a Parigi per vedere il Museo Napoleonico. Oggi parliamo di mazza nostrana.

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Pubblicato su Ticino7, dicembre 2020

Trattami male per piacere. Storie Bdsm di dominatori, dominati e mistress finanziarie

Le tariffe di una prostituta in Ticino sono più o meno queste: 100 franchi per una prestazione “normale”; 240 se c’è violenza. Negli ambienti sado-maso il rapporto sessuale normale si chiama “vanilla”, perché è dolce e soft. La relazione con violenza, invece, a volte non richiede nemmeno la penetrazione. Si può capire dunque perché molte prostitute si stiano formando per diventare dominatrici: più soldi, più frustini, meno rapporti sessuali completi.

Ma cominciamo col fare un po’ di chiarezza.

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Pubblicato su Ticino7, novembre 2020


Bibliobaobab: la biblioteca interculturale di Bellinzona e della cooperativa Baobab


Attraverso i libri

Intercultura Nuova biblioteca in Via Magoria 10 a Bellinzona aperta a tutti, anche a neonati e analfabeti

«Le storie sono un ingrediente essenziale per le nostre vite: ci prestano parole per dare forma ai nostri sentimenti e per descrivere il mondo che ci circonda»: Letizia Fontana è la responsabile della Biblioteca interculturale BiblioBaobab. Appena varcata la soglia sembra di entrare nel salotto di una persona che ama leggere: ci sono libri dappertutto e divani, tavoli, sedie, una luce calda e tutta la comodità per sentirsi a proprio agio. Letizia sorride e accoglie chi arriva: famiglie con bambini (l’angolo per i più piccoli è una stanzetta piena di cuscini che descriveremo meglio più tardi), adulti in cerca di libri in altre lingue o su altri paesi, adolescenti che faticano a trovare pane per i loro denti e stranieri che hanno bisogno di sentirsi un po’ a casa, da qualche parte.


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Pubblicato su Azione, ottobre 2020

Fotografia di Stefano Spinelli