Ritorno a Tahrir - Viaggio al Cairo tra la rivoluzione egiziana e le elezioni

Fino a pochi giorni fa, l’Egitto masticava la sua libertà conquistata, ora sembra che il boccone sia difficile da ingoiare. Dopo la rivoluzione, qualcuno diceva: ‘E adesso, il prezzo del pane deve calare!’ e qualcun altro gli rispondeva: ‘Trent’anni di pace non avevano prezzo’. Al dittatore Mubarak si riconosce l’aver saputo mantenere gli accordi di Camp David evitando conflitti con Israele e mantenendo stabilità per tutto il suo mandato. Sono sei mesi che l’Egitto vive progetti e timori come non era mai successo; negli ultimi giorni la bilancia pende verso la paura, ma l’orgoglio e la speranza non si sono dileguati.
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Pubblicato su laRegione Ticino

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