«Oggi sono stati fatti passi avanti rispetto al passato»,
dice Giorgio. «Sulla carta non ci sono grandi discriminazioni, a
parte la questione del matrimonio. Il gay pride è un giorno di
festa, ma secondo me sarebbe bello se girassero rassegne di film a
tema o cicli di conferenze; bisognerebbe parlarne anche nelle scuole.
Inizierei però dal nome: sostituirei omosessualità con
omoaffettività: siamo persone che amano, si innamorano, non solo che
fanno sesso».
Pubblicato su Ticino7
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